Olimpiadi juniores di Buenos Aires, Giorgia Villa la regina della ginnastica
Giorgia Villa, la regina – A darle la mano si ha quasi paura di stringere troppo forte, tanto è esile e delicata Giorgia Villa, nata in provincia di Bergamo, a Ponte San Pietro, nel febbraio del 2003. Con i suoi 15 anni è una delle più giovani della spedizione azzurra in Argentina: campionessa italiana ed europea della categoria juniores, il prossimo anno farà il suo ingresso negli assoluti, come prevede la precoce tabella di marcia della ginnastica artistica.
A Buenos Aires Giorgia era partita alla grande, terminando alle spalle della ucraina Anastasiia Bachynska il lungo turno di qualificazione durato ben quattro giorni, uno per specialità: corpo libero, volteggio, parallele e trave. Con l’inseparabile body nero orlato di pizzo e i capelli mori legati, apparirà sempre più solida e decisa rispetto alle avversarie. Una sintesi di eleganza, tecnica ed espressività unite a una sicurezza e una naturalità che l’hanno resa una delle principali favorite tra le 18 ginnaste rimaste in corsa.
Una finale dominata da principio a fine, la sua, acclamata da un pubblico che la elegge fin da subito idola di casa, soprattutto le bambine più piccole, salutate a lungo da Giorgia a fine gara. Quasi perfetta al volteggio (14.566 il punteggio), un lieve accenno d’indecisione alla trave, un’uscita perfetta alle parallele (“l’attrezzo che preferisco”) e una spettacolare esibizione nel quadrato del corpo libero, al ritmo del più classico degli swing. Sorride nervosa alla fine della quarta prova, sapendo che difficilmente la britannica Amelie Morgan e l’ucraina Bachinska potranno raggiungerla. Dopo l’oro nel cosiddetto all around che riunisce tutte e 4 le specialità, appuntamento per le finali dei singoli attrezzi, dove Girogia non nasconde di voler ripetere l’impresa.
Un altro bronzo per Burdisso – Dopo l’ottavo posto di giovedì nei 50 farfalla voleva chiudere in bellezza anche Francesco Burdisso. Niente interviste nè chiacchere nelle ore precedenti la gara, passate tra la quiete della Villa Olimpica e la piscina del Parco Roca, strapiena di bandiere albicelesti per la finale dei 400 stile libero delle due beniamine di casa, Delfina Pignatiello e Delfina Dini. Isolamento e concentrazione per lui, fino alla sirena dei 200 farfalla, specialità in cui ad agosto conquistò a sorpresa il bronzo agli europei assoluti di Glasgow, primo successo nella categoria regina.
Parte subito forte in acqua 6, chiudendo in testa i primi 50 metri davanti all’onnipresente ungherese Kristof Milak, che proprio a Glasgow si era preso l’oro. Al secondo passaggio il giovane gigante magiaro aumenta il ritmo, staccando di mezzo secondo l’azzurro di Pavia, che ai 150 metri sembra averne ancora. Le energie cominciano a mancargli solo nell’ultima vasca, e da un possibile tête-à-tête con Milak Burdisso vede risalire con la coda dell’occhio lo svedese Denys Kesil. Alla fine sarà bronzo, il secondo a Buenos Aires per lui dopo i 100 farfalla e l’argento nella 4X100 mista. Puntava all’oro, naturalmente, ma i conti veri si faranno in Giappone, fra un paio d’anni.